Non posso quindi far altro che ringraziare tutta la “famiglia” Isolaverde per avermi ridato un futuro

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Ero in una bruttissima situazione, fisica e mentale ed economica vedevo tutto nero, in preda ad una fortissima depressione che mi faceva avere la certezza di essere senza futuro e fatto seriamente pensare di farla finita, di mettere fine a tutto quello stare male. Poi grazie all’incontro con una delle persone che dirigono la cooperativa si è accesa una luce, finalmente in fondo a quel tunnel nero in cui ero finito. Dico sempre che io devo la vita all’Isolaverde, ed è la verità perché grazie a loro ho ritrovato la possibilità di riavere una vita sana e normale come tutti gli esseri umani!

Non posso quindi far altro che ringraziare tutta la “famiglia” Isolaverde per avermi ridato un futuro, di essere riusciti dove le istituzioni (almeno nel mio caso) hanno fallito.


L’Isola di Piero

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Ho ereditato da mio suocero, al termine della sua esistenza, la tutela di Piero che già conoscevo, da quando, all’età di 30 anni è stato il primo soggetto svantaggiato (deficit intellettivo di media gravità) ad avvicinarsi a quel gruppo di giovani, per la maggior parte ancora studenti, che, all’inizio degli anni 80, stava costituendo la Cooperativa Isola Verde. Piero, che in quel gruppo era anagraficamente il più anziano, ha sentito subito di essere il “Presidente”. In fondo la Cooperativa stava nascendo per lui e con lui. Tale era la gioia di far parte di questo gruppo di pionieri da attivare tutte le sue migliori capacità ed energie.

La sua vita stava per cambiare: si riempiva di significato e l’Isola Verde, da allora, è stata al centro dei suoi pensieri e dei suoi discorsi. Sapeva che avrebbe dovuto fare anche fatica fisica se voleva far parte della squadra. Dai primi lavori sulle nostre strade fino alle lontane trasferte di Villarboit; dai disboscamenti sotto le linee dell’Enel, alle più tranquille colture in serra la sua partecipazione è stata assidua nel tempo e la sua presenza, ancor più che utile ai fini produttivi, lo era dal punto di vista simbolico, della testimonianza e del clima del gruppo. Ancor oggi, che ormai pensionato, viene tre mattine alla settimana in ufficio per trovare i colleghi, forte in lui è il sentimento di appartenenza a questo collettivo con il quale vuole condividere tutte le occasioni di socialità non facendo mai mancare il suo colorito saluto. Questo  gli serve per sentirsi comunque  impegnato e mantenersi in movimento per conservare il più a lungo possibile quelle autonomie faticosamente conquistate che fanno di lui una persona felice e riconoscente.


In Isola Verde per innestare una nuova vita

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Vi racconto perché la cooperativa sociale Isola Verde è stata “l’Isola” di approdo e di valorizzazione della mia esistenza. Sono qui da dieci anni, i migliori che io abbia vissuto.

Prima ero preda di problemi di varia natura, il SERT si prese cura di me e quindi capite già quali furono le mie problematiche.

La cooperativa mi accolse per farmi imparare un lavoro e per guidarmi ad usare gli strumenti per superare le cause della mia patologia.

Ed eccomi qui in mezzo a giardini, fiori, prati, boschi, viali alberati, colleghi e tecnici, macchine ed attrezzi di ogni genere per curare la natura e me stesso.

Da subito mi sono sentito trattato da persona e non più da problema sociale, per me fu come la scoperta di un nuovo mondo, di una nuova prospettiva di vita.

I tecnici e gli esperti di questa cooperativa sono abili nell’insegnarti che le piante sono esseri viventi, che hanno bisogno di cure per crescere in salute ed in bellezza perché, si dice, la bellezza ci salverà.

Imparare a far bella la natura, mi ha aiutato a prendermi cura di me stesso. Sono certo che da solo non ce l’avrei fatta. Adesso sto meglio. Adesso amo questo lavoro, stimo le persone che mi hanno guidato, ho capito che sono competenti e fornite di lunghe e concrete esperienze professionali e formative.

Ho capito che le radici della mia vita erano buone, ma la pianta crebbe un po’ selvatica, l’innesto è servito a produrre buoni frutti. Oggi ho la fortuna di poter annunciare alla società che, grazie ad Isola Verde, ha un “problema” in meno.